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a SAN DANIELE DEL FRIULI: LA FIGLIA CHE VORREI AVERE di Tatjana Rojc Stampa
17 marzo 2018, sabato ore 18,30 a SAN DANIELE DEL FRIULI alla Civica Biblioteca Guarneriana di via Roma 10, Paolo Mosanghini del Messaggero Veneto presenterà LA FIGLIA CHE VORREI AVERE di Tatjana Rojc, ultimo romanzo della scrittrice e saggista triestina, neo senatrice PD, edito da La Nave di Teseo di Milano.

Il romanzo La figlia che vorrei avere narra la storia di Sanja, una giovane donna slovena di Trieste, che cresce vicino a una delle frontiere più calde dell'ultimo secolo, quella tra Trieste e la Slovenia, attraversata, scrive l'editore, “da correnti invincibili e profonde che hanno segnato la storia e quella della sua famiglia”. Sanja si raffronta per l'ennesima volta con la morte, con quella di Nora, una zia che era il punto di riferimento delle sue memorie. É questa morte a portarla a ripensare il suo rapporto con il mare, i luoghi della sua infanzia sul Carso triestino, a ripercorrere memorie e sogni, a raccontare persone, a mettere in discussione il suo matrimonio con Leone. A porsi delle domande sulla vita, il sacrificio, l'amore, il matrimonio. Sul suo essere figlia, il non poter o non saper essere madre. Sull'identità. Temi che discute con un amico e maître à penser, Boris, un intellettuale con alle spalle un'esperienza lunga e difficile: Sanja lo osserva, cercando di comprenderne l'umanità scabra, la dolcezza e l'importanza che egli assume nella sua vita, diventando la voce della sua coscienza. Da quest'amicizia Sanja trae l'insegnamento più importante: la fiducia nella vita e nelle capacità che essa offre per risollevarsi. Dirà ancora l'editore: “Con una scrittura elegante e lirica, in cui le descrizioni del paesaggio e delle riflessioni di Sanja si elevano a vera opera poetica, La figlia che vorrei avere è il primo romanzo in italiano di una delle più fini autrici slovene, capace di coniugare l'intimità di un racconto personale ed emotivo con il grande affresco della Storia.” Tatjana Rojc si occupa prevalentemente di critica letteraria e letterature comparate. In qualità di docente di traduzione e di letteratura slovena ha collaborato con gli Atenei di Trieste, Udine, Roma “La Sapienza”, Lubiana e Nova Gorica. Ha approfondito autori come Boris Pahor, Alojz Rebula, Miroslav Košuta, France Balantič e Srečko Kosovel, curandone l’edizione critica di un’importante carteggio inedito (Mon cher ami...Dragi Srečko!, Goriška Mohorjeva družba 2005). Autrice di monografie in lingua italiana e slovena, di studi sulla poesia slovena tra Ottocento e Novecento e sulle avanguardie artistiche del Novecento, del volume Le lettere slovene dalle origini all’età contemporanea (Goriška Mohorjeva družba 2004, II edizione 2005), acquisito quale libro di studio in numerosi Atenei italiani. Partecipa a convegni scientifici e incontri letterari in Italia e all'Estero. Dal 1980 collabora con la Sede Regionale RAI per il FVG in qualità di autrice radiofonica e sceneggiatrice televisiva, e con la Radio Televisione Slovena. Ha curato l'edizione e la traduzione italiana della silloge antologica di Miroslav Košuta La ragazza dal fiore pervinca (Del Vecchio, Roma 2015). Con Boris Pahor ha pubblicato Triangoli rossi (Bompiani 2015) di cui ha curato, nello stesso anno, anche l'edizione slovena. La sua monografia dedicata a Boris Pahor Tako sem živel (Cankarjeva založba 2013, II edizione 2016) di cui ha curato anche la versione italiana dal titolo Così ho vissuto (Bompiani 2013), è stata insignita del Premio Internazionale Storico-Letterario “Janja e Emilio conti Auersperg” per l'edizione 2016 e del riconoscimento “Cinzia Vitale” a Trieste. Per i suoi studi sulle avanguardie è stata insignita dell'onoreficienza dell' istituto internazionale KSEVT – Centro culturale delle tecnologie spaziali europee di Vitanje (Slovenia).

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