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a UDINE: incontriamo Paola Presciuttini autrice di LA MANNAIA Stampa
23 marzo 2018, venerdì alle ore 17:30 a UDINE alla Libreria FRIULI di via Dei Rizzani 1/3, Paolo Medeossi intervista Paola Presciuttini autrice di LA MANNAIA _ il macello della peste




Paola Presciuttini è nata a Firenze nel 1970. Ha seguito studi artistici, letterari,filosofici e teatrali. È stata allieva di Dacia Maraini e Lidia Ravera e tiene da anni i propri seminari e corsi di Scrittura Creativa e Scrittura Teatrale. Poco più che ventenne ha pubblicato il suo primo libro di racconti, Occhi di grano (Sensibilialle foglie 1994), tradotto in tedesco dall’editore Fischer, cui sono seguiti i romanzi Comparse (Marco Tropea 1999),vincitore del Premio S. Pellegrino Terme2000, Non dire il mio nome (MeridianoZero 2004), Il ragazzo orchidea (Gaffi 2009) e il bestseller Trotula (Meridiano Zero 2013), vincitore del Premio Zeno2017 e del Premio Trotula del Ruggero2017 e tradotto in tedesco dall’editore Btb del gruppo Ramdom House.
Nella vivace e brulicante Firenze del Trecento, fiorente di grandi opere urbanistiche, il beccaio Torello del Verro ha impiegato un’intera vita a divenire un pezzo grosso della propria corporazione.
Arte, quella dei macellatori di animali, che mette quotidianamente a contatto col sangue e i maleodoranti cascami di carne, ma capace di far sentire il coltello dalla parte del manico.
Il primo figlio Orso l’ha dovuto dar via. Il secondogenito Lupo, nato con una spaventosa deformazione al volto, nasconderlo nella cantina del nonno Gerundio, che ne ha fatto un sapiente alchimista. Il terzo figlio Falco, sano e bello, lo segue nella professione. Per molti anni nel palazzotto del beccaio la vita scorre rigogliosa e serena, mentre in città infuriano le lotte tra guelfi bianchi e guelfi neri.
Allo scoccare della metà del secolo tutti e tre i figli saranno chiamati al capezzale di Torello. Il suo sarà l’ultimo funerale che si celebrerà a Firenze per morte naturale.
Venuta dalla città di Caffa per la via del mare, la Mannaia ha risalito l’Italia ed è pronta per la mietitura. Lupo, unico a intuire il pericolo della Peste in arrivo, convince i famigliari a rifugiarsi nella cantina di Ponte a Mensola. Il primo a scomparire sarà Orso, tornato in città per trovarvi la morte, seguito dalla pia moglie Vanna che per esorcizzare la paura si unirà alle orge dei notabili fiorentini. Falco si farà frate eremita, mentre Lupo scenderà a Firenze per formulare brillanti ipotesi sulle cause infettive del morbo e troverà la città devastata: porte sprangate, carri carichi di morti, tavolate di ubriachi e donne seminude. Le porte dell’Inferno si sono schiuse…

AL TERMINE OFFRIREMO CANTUCCI E VIN SANTO

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